Centro di Studi Tassiani | Storia
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Storia

La Raccolta tassiana viene istituita grazie a un fondo pervenuto nel 1768 da parte del cardinale Alessandro Furietti che è anche il fondatore della biblioteca, ma i due nuclei principali sono costituiti storicamente dai materiali raccolti ed elaborati da Pierantonio Serassi, già segretario di Furietti e acquistati dalla biblioteca soltanto nel 1869, e dalla ricchissima collezione di Luigi Locatelli, avvocato e colto bibliofilo, donata alla biblioteca tra il 1922 e il 1949. La raccolta tassiana passò così, nell’arco di una decina d’anni, da 2500 a circa 7000 pezzi, a fronte delle pur celebri raccolte tassiane dell’epoca quali quella del British Museum che contava 400 schede, della Nazionale di Parigi e di Roma che ne contavano 300 o della Vaticana che ne annoverava circa 200.

Negli anni successivi la Tassiana si arricchì della cosiddetta “Bibliografia Locatelli”, approntata dal solerte avvocato grazie a una intensa corrispondenza con le maggiori istituzioni pubbliche e private del mondo, e caratterizzata tanto da una ineguagliata ricchezza nell’ambito della letteratura critica dal secolo XVI alla metà del XX, quanto da bibliografie specialistiche relative alla tradizione manoscritta e a stampa di rime e lettere di Bernardo e Torquato Tasso, che costituiscono ancora oggi imprescindibili strumenti per gli studi filologici. Oltre ai due nuclei ricordati, la raccolta tassiana si è giovata nel tempo di significativi lasciti da parte di studiosi di primo piano come Angelo Solerti, del quale presso la biblioteca si conservano alcuni autografi di argomento tassiano, o ancora di rilevanti acquisti come quello del ricchissimo Codice Falconieri avvento nel 1936.